Come abbiamo parlato in una piccola parte dell’articolo precedente, per correre ai riparti nel mercato immobiliare i governi hanno dovuto stringere i denti e attuare diverse manovre fiscali.
Gli sgravi sono stati percepiti dai contribuenti negli anni come motivo di riqualificazione edilizia sugli immobili in possesso; già dal 1998 ad oggi infatti 19.5 milioni di contribuenti hanno usufruito degli incentivi fiscali passando da una percentuale minima di 12.9% nel 1998 a una stima del 55.3% nell’anno che si sta concludendo. (fonte Cresme)
Incentivi che hanno visto una crescita soprattutto nel mercato delle costruzioni per quel che riguarda la manutenzione sia straordinaria che ordinaria; diverse sono infatti le tipologie di intervento attuabili a tale fine. Ma prima di passare nello specifico del tipo di intervento, parliamo un po' di numeri.
Sono quasi 890.000 le richieste di incentivo che vengono presentate ogni anno in sede di dichiarazione dei redditi (e per chi è fiscalista la normativa fa perdere la testa ogni anno con modifiche in circolare sempre nuove) e il costo per lo Stato è arrivato ad ammontare oggi a 151.3 miliardi di euro chiudendo negativamente con meno di 13.5 miliardi di euro medi annui (considerando che la normativa è in vigore da solo ventidue anni). Si consideri però che i proventi incassati da quest’ultimo nell’anno di esecuzioni dei lavori vengono ripartiti nell’arco di dieci anni.
Vediamo ora velocemente quali sono gli interventi per i quali è possibile fruire della detrazione fiscale (per chi avesse bisogno di informazioni specifiche può consultare la circolare dell’Agenzia delle Entrate emessa a maggio 2019 al seguente link:https://infoprecompilata.agenziaentrate.gov.it/portale/documents/10180/387089/CIRCOLARE+13+DEL+2019+guiDA+DICHIARAZIONE+REDDITI+2018+CON+EVIDENZIAZION....pdf/04d4906c-40fa-5ae9-e91d-f2b63a19b83e):
Per queste detrazioni lo stato prevede una detrazione che va dal 36% (bonus verde) fino all’85% (riqualificazione energetica) purchè il contribuente presenti tutta la documentazione richiesta ed effettui il pagamento della spesa tramite bonifico bancario riportante la dicitura corretta (recupero del patrimonio edilizio o risparmio energetico); per tutti gli interventi certificanti un risparmio energetico è obbligatoria dall’anno contributivo 2019 la presentazione all’ ENEA (link utile: https://detrazionifiscali.enea.it/).
Nota a parte va fatte sugli interventi fatti nei condomini, dove, in caso sia presente è obbligatoria la dichiarazione di responsabilità dell’amministratore di condominio e la conservazione di tutta la documentazione presso la sua sede.
La manovra finanziaria 2020 ha prorogato tutte le suddette categorie ed ha introdotto un’importante novità riguardante il bonus facciate, portando la detrazione di spesa fino al 90% per gli interventi che hanno come fine il recupero o il restauro delle facciate esterne degli edifici, ma solo se essi sono ubicati in zona A (centro storici) o in zona b (zone totalmente o parzialmente edificate).
In conclusione, il mio consiglio per voi è di fare molta attenzione riguardo la materia fiscale in oggetto; è un mondo difficile e contorto da capire e personalmente ho visto molte persone mangiarsi le mani per non aver presentato un documento o aver effettuato il bonifico corretto. Parliamo comunque di 10 anni di detrazione certa.
Spero l’articolo possa essere stato utile a chi decide di effettuare interventi sul proprio immobile nell’anno che verrà, e lo stesso sia per chi le decisione le ha già prese nel 2019 e magari ha ancora un po' di tempo per prendere i giusti accorgimenti.
STAY TUNED WITH RE/MAX OK
12.24.2019
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